I teleri di Giambattista Tiepolo alla Scuola Grande dei Carmini
Visita emozionale del 2007
“La sua opera risente della febbre che lo possiede; nulla è stabile, fisso e voluto; la mano trema ovunque, e ovunque esprime forme disuguali e aggrovigliate, oggetti guasti e una sorta di vibrazione luminosa.
Il suolo freme, il fogliame rabbrividisce, il cielo si muove, i drappi hanno l’aria di stracci, i marmi sono frusti, i troni devastati, i libri a pezzi.
Tutto è spiegazzato, ragnato, sbrecciato, incrinato, corroso, ammaccato”.
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