Statue gigantesche, teste di imperatori, corpi spezzati, colossi rotolati a terra.
Bocche sensuali, corpi levigati di divinità senza nome, pelli traslucide fessurate dal tempo.
Igor ci parla della transitorietà terrena del Potere e della Bellezza.
E le sue opere, grandi, enormi come macigni, immobili e silenti, stanno là di fronte a noi come un Monito esistenziale che non possiamo in nessun modo eludere.